mercoledì 1 luglio 2009

Giornalismo "fai-da-te"

Chiunque abbia studiato giornalismo conosce Carl Bernstein e Bob Woodward. Si tratta dei due reporter del Washington Post che nel 1972 fecero scoppiare sulle pagine del loro giornale lo scandalo Watergate, che portò due anni dopo alle dimissioni dell’allora Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Uno degli esempi più significativi di come dovrebbe essere il giornalismo investigativo (“watch-dog” della classe politica e non cane da compagnia), una delle testimonianze più famose del potere che ha la carta stampata.
Da allora avranno senza dubbio dispensato migliaia di consigli a giovani aspiranti giornalisti, davanti ai quali sono stati chiamati negli anni a raccontare la propria esperienza: aule universitarie, scuole di giornalismo, videoconferenze. A partire da oggi finiranno invece su YouTube, all’interno del canale Reporters’ Center lanciato per addestrare i giornalisti alla professione. Si potranno trovare materiali video, istruzioni e consigli di firme prestigiose, tra cui anche quelli di Bernstein e Woodward.
Abbiamo iniziato la storia di questo blog postando un commento sulla natura dell'informazione ai nostri giorni, che viaggia sempre più sulla rete e ha la fisicità di "schegge" impazzite. Ci sembra interessante ora inserire quest'ultimo post prima dell'esame con la notizia del nuiovo canale di YouTube. Se il giornlismo del futuro è su Intenet, allora ci penserà la rete stessa a formare i nuovi professionisti dell'informazione.

giovedì 18 giugno 2009

E' la volta dell'Olanda

Se la Francia si è fermata, l'Olanda prova a partire. La commissione giustizia della Camera olandese ha discusso ieri un rapporto sul diritto d'autore, e ha deciso di proporre ai ministri di Giustizia e Finanza un progetto di legge che punisca chi scarica matriale protetto da copyright.
Quale sarà la reazione del governo olandese, anche sulla scia di quanto accaduto recentemente in Francia?

lunedì 15 giugno 2009

Una "rete" per difendersi dagli stage

L'esperienza di stage accomuna tutti gli studenti universitari. Per molti sono obbligatori durante il periodo degli studi, per tutti sono consigliati una volta conquistata la laurea, in quanto strumenti utili per conoscere il mondo del lavoro ed insersi al suo interno. Il problema è che ormai le aziende sfruttano questa situazione a proprio vantaggio. Se dieci anni fa la percentuale di assunzione dopo il periodo formativo era pari al 46,5% (dati AlmaLaurea) ora si attesta al 26,5% e solo uno su quattro avrà un contratto al termine del periodo di stage. Una situazione che denuncia un vero e proprio sfruttamento. Per questo due anni fa è nato un blog, ora diventato testata online, che si prefigge lo scopo di difendere tutti gli stagisti d'Italia.
La "Repubblica degli stagisti" raccoglie esperienze, informazioni e proposte per aiutare gli aspiranti stagisti. Nel sito si può trovare la "Carta dei diritti dello stagista" e una lista delle aziende che aderiscono ai punti della "Carta" e che sono contrassegnate dal "Bollino OK stage". Un utile strumento per evitare che lo stage diventi tempo perso.

Solo Internet resiste alla crisi della pubblicità

C'è sempre meno pubblicità in giro per l'editori. I dati dell'istituto Nielsen Media Resarch non lasciano dubbi. Nel primo quadrimestre del 2009 gli investimenti pubblicitari sono stati pari a 2.860 milioni di euro, con un saldo negativo del 18% rispetto all'anno precedente. Considerando solo il mese di aprile è stato registrato un -17%: la tv ha perso il 15% e la carta stampata il 25% . Solo Internet si è mostrato in controtendenza, avendo fatto registrare nel mese di aprile un +6,7%.

domenica 14 giugno 2009

Se il digital divide parte dalla scuola

Gli editori italiani volevano dare una scossa di modernità alla scuola ma si sono scontrati con una durà realta: in molti istituti e in molte famiglie internet non è ancora la norma. Le case editrici si stanno infatti attrezzando per offrire libri scolastici in versione cartacea che prevedano delle integrazioni sostanziali via internet, ma in un incontro all'Unione industriali di Torino di due giorni fa hanno lamentato l'arretratezza dell'Italia in questo settore.
Se una volta mancavano gessetti e cancellini oggi mancano le connessioni alla rete: una storia che ritorna...

venerdì 12 giugno 2009

Explorer non più automatico

Alla fine la Commissione Europea ha avuto ragione: nella Ue Microsoft venderà il sistema operativo Windows 7 senza il browser Explorer. Bruxelles aveva già multato in passato la società di Bill Gates per abuso di posizione dominante, perchè installava automaticamente il proprio browser e non gli altri concorrenti come Firefox o Safari.
Le percentuali di utilizzo mostrano una situazione di vantaggio di Explorer (66%) rispetto agli due pretendenti, che raccolgono insieme una fetta di utenti pari al 31%. Chissà che in virtù di questa decisione in futuro questi numeri non siano destinati a cambiare.

giovedì 11 giugno 2009

Hadopi: niente più sanzioni

La connessione ad internet è un diritto fondamentale del cittadino e quindi nessuna autorità può alienarlo. Con questa premessa il Consiglio Costituzionale francese ha difatto bloccato la legge anti-pirati varata qualche settimana fa dal governo Sarkozy, riducendo di molto gli interventi concessi all'Hadopi. L'autorità potrà infatti controllare gli utenti e avvisarli in caso di comportamenti scorretti, ma non potrà negare l'accesso a internet.
La querelle senza dubbio continuerà.