Da ieri la versione online della “Gazzetta dello Sport” ha subito un nuovo restyling. Il sito della “rosa” di Milano era già uno dei migliori sulla piazza per interattività e grafica, ora è arrivato quest’ulteriore passo in avanti. Visitandolo si notano subito i nuovi accorgimenti grafici che rendono le pagine più leggere e semplici da navigare. I contenuti sono stati maggiormente verticalizzati, i servizi e i prodotti connessi sono stati divisi per area tematica in modo che ognuno possa raggiungere facilmente l’area d’interesse.
Ma la linea guida principale seguita dalla redazione è stata un’altra: far entrare i lettori nella notizia. Come? Permettendogli di commentare le notizie e dire la propria sugli argomenti di discussione proposti.
In fondo in un paese come il nostro, dove ci sono 56 milioni di commissari tecnici e dove lo sport è sempre stato l’argomento di discussione preferito, gli articoli dei quotidiani sportivi hanno spesso rappresentato delle “spine”, qualcosa che dava fastidio, perché ognuno aveva la propria opinione e la riteneva migliore di quella del giornalista che aveva scritto il pezzo. Ora che la visione di eventi sportivi è alla portata di tutti questo fenomeno si è esteso ulteriormente, trasformando ogni telespettatore in un potenziale giornalista sportivo.
La Gazzetta ha cavalcato quest’onda. Le “spine” sono state ridotte al minimo, qualche riga di notizia corredata da foto e video e poi spazio ai commenti dei lettori, ai forum di discussione. Un altro ulteriore passo in avanti è stata la creazione di “GazzaSpace”, la community di Gazzetta.it: iscrivendosi è possibile commentare gli articoli, creare una propria pagina e fondare gruppi con chi condivide le stesse passioni. Insomma un’iniziativa in pieno stile “Facebook”.
Secondo voi è un modello esportabile anche agli altri quotidiani online o si tratta di un’anomalia dovuta alla particolarità del giornalismo sportivo.
Visitate il sito della Gazzetta e dite la vostra.
Ma la linea guida principale seguita dalla redazione è stata un’altra: far entrare i lettori nella notizia. Come? Permettendogli di commentare le notizie e dire la propria sugli argomenti di discussione proposti.
In fondo in un paese come il nostro, dove ci sono 56 milioni di commissari tecnici e dove lo sport è sempre stato l’argomento di discussione preferito, gli articoli dei quotidiani sportivi hanno spesso rappresentato delle “spine”, qualcosa che dava fastidio, perché ognuno aveva la propria opinione e la riteneva migliore di quella del giornalista che aveva scritto il pezzo. Ora che la visione di eventi sportivi è alla portata di tutti questo fenomeno si è esteso ulteriormente, trasformando ogni telespettatore in un potenziale giornalista sportivo.
La Gazzetta ha cavalcato quest’onda. Le “spine” sono state ridotte al minimo, qualche riga di notizia corredata da foto e video e poi spazio ai commenti dei lettori, ai forum di discussione. Un altro ulteriore passo in avanti è stata la creazione di “GazzaSpace”, la community di Gazzetta.it: iscrivendosi è possibile commentare gli articoli, creare una propria pagina e fondare gruppi con chi condivide le stesse passioni. Insomma un’iniziativa in pieno stile “Facebook”.
Secondo voi è un modello esportabile anche agli altri quotidiani online o si tratta di un’anomalia dovuta alla particolarità del giornalismo sportivo.
Visitate il sito della Gazzetta e dite la vostra.